Le regole fondamentali per un corretto abbigliamento invernale sono poche e semplici:
1 - essere adeguatamente isolati dall'ambiente;
2 - vestire a strati;
3 - usare materiali adatti ed evitare il cotone;
4 - restare asciutti;
Vediamo ogni punto nel dettaglio.
1 - L'isolamento
Abbiamo detto che è il corpo che funziona come una stufa e produce il calore, non gli abiti. Il compito degli abiti è sostanzialmente di isolarci dall'esterno, trattenendo il calore generato. Gli abiti infatti forniscono l'isolamento trattenendo fra le loro fibre l'aria calda prodotta dal corpo, e questo isolamento è direttamente proporzionale allo spessore dei capi e inversamente proporzionale alla dimensione dello spazio libero fra le stesse fibre. In parole povere, più un capo di abbigliamento è spesso e formato da fibre minuscole che creano spazi minuscoli in cui intrappolare una maggiore quantità di aria calda, più terrà caldo (ma solo fino a un certo punto, oltre il quale lo spessore non è più utile, ma solo ingombrante). L'isolamento però avviene non solo dall'interno verso l'esterno, per impedire al caldo di uscire, ma anche dall'esterno all'interno, per impedire al freddo e all'acqua di entrare. Dovremo cercare quindi anche uno strato, in genere quello più esterno, che sia impermeabile alla pioggia e in grado di impedire al vento di raggiungere il corpo, causando il cosiddetto effetto "wind chill", il raffreddamento dovuto alla convezione.
2 - Il concetto degli strati
Il modo migliore per ottenere un isolamento efficace è vestire a strati. Ogni strato di abbigliamento fornirà un certo fattore di isolamento, tratterrà cioè una certa quantità di aria calda, e questo fattore di isolamento si sommerà a quello degli altri strati. Aggiungere o togliere uno o più strati aumenterà o diminuirà l'isolamento, quindi la quantità di aria calda trattenuta, permettendoci di regolare la temperatura in base alle differenti attività. Infatti starsene seduti aspettando che la pasta si cuocia è un'attività che genera pochissimo calore, quindi avremo bisogno di aumentare l'isolamento. Camminare nella neve fonda in salita è invece un'attività che genere molto calore, quindi dovremo togliere isolamento per permettere al corpo di non surriscaldarsi e sudare. In inverno è un continuo mettere e togliere, in modo da ottenere sempre il corretto isolamento, evitando sia il freddo che il caldo!!!
Un fattore che riveste grande importanza, nell'abbigliamento a strati, è la corretta vestibilità di ogni capo. Un pile troppo stretto comprimerà gli strati sottostanti, e permetterà di trattenere una minore quantità di aria calda. Viceversa, un pile troppo largo conterrà bolle d'aria troppo grandi, in cui si svilupperanno fenomeni di convezione naturale e forzata che raffredderanno il corpo. E' importante quindi acquistare i vari capi provandoli con quelli che si indosseranno sotto, per verificare che non siano né troppo stretti né troppo larghi.
Un concetto un po' difficile da capire, ma che va tenuto in considerazione è questo: l'efficienza di un capo di abbigliamento è proporzionale al diametro della parte corporea che esso ricopre. In parole povere, un dato spessore di isolamento che riveste il torace è più efficiente dello stesso spessore se questo va a rivestire un braccio. Inoltre una maggiore efficienza a livello di tronco è più importante rispetto all'efficienza a livello di arti, perchè aiuta a mantenere la temperatura basale, che è alla base della sopravvivenza stessa.
Ricordiamoci inoltre che lo spessore degli abiti ha senso solo fino ad un certo punto, oltre il quale aggiungere ancora strati non servirà a mantenere il corpo più caldo, ma creerà solo impaccio nei movimenti.
3 - I materiali
Quali sono i materiali più indicati, che dovranno influenzare la nostra scelta al momento dell'acquisto? Fatto salvo che il cotone va assolutamente evitato, possiamo fare una piccola descrizione di quello che c'è attualmente nei negozi, con i pro e i contro.
Lana |
La lana è un materiale naturale che, a seconda dello spessore e delle tecniche con cui viene filata, arriva a contenere anche il 60/70% di aria all'interno delle fibre, quindi ha un potere isolante molto elevato. La lana inoltre può assorbire una grossa quantità di acqua senza dare al corpo una sgradevole sensazione di bagnato, proprio perchè i liquidi si disperdono all'interno dell'intricata jungla di fili di cui è formata. Anche se bagnata riesce a trattenere abbastanza aria da tenere caldo, rilascia l'umidità lentamente, quindi riduce l'effetto di raffreddamento dovuto all'evaporazione, e può essere tessuta così fittamente da fornire anche una notevole impermeabilità all'aria. Non brucia facilmente come le fibre sintetiche, e richiede minori attenzioni vicino al fuoco. Per finire costa relativamente meno dei capi tecnici (ma alcuni tipi, come la lana Merino, sono invece molto cari). Se bagnata può diventare molto pesante, asciuga lentamente e a contatto con la pelle può dare luogo ad allergie o irritazioni.
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Pile |
E' un materiale sintetico fatto con la plastica (poliestere, polipropilene...). Ha un potere isolante simile a quello della lana, ma assorbe meno acqua e asciuga più velocemente. Viene prodotto in vari spessori, in modo da garantire diversi livelli di isolamento. Non è impermeabile al vento, e delicato se esposto al calore (brucia facilmente, si buca e le fibre si impaccano perdendo potere isolante). Costa poco.
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Polipropilene |
E' una fibra idrofobica, cioè non assorbe l'acqua. La sua caratteristica più importante è infatti che muove l'umidità generata dal corpo verso l'esterno, facendola evaporare lontano dalla pelle ed evitando il congelamento. Per questo è l'ideale per fornire il primo strato, quello a contatto diretto con il corpo, che contribuisce a mantenere asciutto costringendo i liquidi ad evaporare lontano. I capi in polipropilene sono abbastanza cari e molto sensibili alla fiamma, e se tenuti a lungo puzzano.Vanno lavati a bassa temperatura e asciugati all'ombra.
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Barriere di vapore |
Si tratta di tessuti che bloccano totalmente il vapore, essendo non traspiranti. Il corpo genera continuamente umidità, anche a riposo (circa mezzo litro nelle 24 ore), e questo accade fino a che l'umidità esterna è attorno al 70%, poi il corpo si accorge dell'umidità e blocca la traspirazione. Convertire l'acqua in vapore richiede circa 580 calorie per grammo, quindi c'è una continua perdita di calore dovuta proprio alla traspirazione corporea che passa dallo stato liquido a quello gassoso. Una barriera di vapore indossata subito dopo uno strato idrofobico intrappola l'umidità, e appena questa raggiunge il 70% il corpo blocca la traspirazione, e quindi la perdita di calore. Inoltre in questo modo viene ridotta la disidratazione. Questo sistema, se pur efficace in alcuni casi, non mi piace affatto, perchè ci si sente sempre sgradevolmente umidi. Comunque è utile sapere che esiste.
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Fibre sintetiche sottili | Fanno parte di questa categoria prodotti commercializzati come Polarguard, Hollofill, Quallofil... Sono fibre usate soprattutto come isolante nei sacchi a pelo e nelle giacche. Sono abbastanza efficienti, ma non come per esempio il piumino, abbastanza pesanti, discretamente comprimibili. Hanno il vantaggio di non assorbire l'umidità e di asciugare velocemente. Temono il calore e sono altamente infiammabili. |
Fibre sintetiche supersottili | Conosciute come Primaloft, Thinsulate, Microloft... Sono estremamente sottili, e permettono quindi di intrappolare una grande quantità di aria calda. In laboratorio il Thinsulate ha dimostrato di possedere, a parità di spessore, quasi il doppio di potere isolante della piuma, ma ha un peso attorno al 40% maggiore. Asciugano velocemente e non assorbono l'acqua. Sono molto sensibili al calore e abbastanza costose. Vengono usate per fare imbottiture di guanti, scarpe, giacche, sacchi a pelo... |
Piumino |
Il piumino è un isolante molto efficiente. E' in grado di intrappolare una grande quantità di aria calda e pesa relativamente poco. E'inoltre molto comprimibile. Il grosso problema del piumino è che tende ad assorbire l'umidità perdendo capacità isolante, ed asciuga molto lentamente. Per questo è fondamentale averne estrema cura, ed evitare di inumidirlo, per esempio con il sudore o la traspirazione, o esponendolo ad ambienti umidi. Naturalmente la qualità della piuma usata è importante. Maggiore è la qualità, maggiore il costo e maggiore l'isolamento offerto. I prodotti fabbricati con piuma di bassa qualità costano poco, ma qualitativamente sono inferiori a quelli costruiti con un buon filato sintetico.
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4 - Restare asciutti
Come detto più sopra, un grammo di acqua consuma 580 calorie passando dallo stato liquido allo stato gassoso, e queste calorie sono sottratte al corpo. Una persona bagnata si raffredda fino a 25 volte più in fretta di una persona asciutta. L'abbigliamento dovrà quindi proteggerci dalla pioggia, ma nello stesso tempo essere abbastanza traspirante da impedire alla traspirazione e al sudore di bagnarci dall'interno. Un capo impermeabile e traspirante come strato esterno, e uno idrofobico a contatto con la pelle, e fra essi uno o più strati di isolante sono un'ottima assicurazione contro il congelamento.
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